sabato 2 marzo 2013

Find your story: un viaggio attraverso i ricordi



                                                    Un viaggio,
                                                    per quanto terribile possa essere,
                                     nel ricordo si trasforma in qualcosa di meraviglioso
(Banana Yoshimoto)

Parlare di un viaggio è sempre un modo per aprire una parentesi fra i ricordi.
Come spiega il video creato da Expedia per il lancio della nuova app Find Your Story, un viaggio ci porta lontano, ci fa crescere, ci permette di cambiare, perché un viaggio "è semplicemente quello che si trova lungo la strada".

Potrà sembrare banale, ma ogni nostro viaggio è legato ad una storia diversa, ricca di sfumature e sensazioni che rimangono vive nella nostra mente per sempre. Il contenuto metaforico del viaggio è proprio l'essenza della storia che Expedia chiede ai propri clienti di condividere attraverso un'applicazione sviluppata per social come Facebook.
Il noto brand leader nel settore turistico e nei servizi di viaggi, fa quindi leva sul potere delle storie e invita non soltanto a condividere il racconto della propria vacanza in modo facile e veloce, ma  anche a trarre ispirazione da racconti di altri per vivere una nuova avventura.
Abbiamo già visto come un territorio può beneficiare dell'utilizzo dello storytelling e come il place branding si stia sempre più affermando nel nostro Paese, dove il turismo è uno dei settori più importanti e redditizi, nonostante la crisi.

Il sistema turistico, intendendo con questo dall'agenzia viaggi all'agriturismo, dall'hotel cinque stelle alla città d'arte, ha un potere innato straordinario da questo punto di vista (anche se spesso non se ne rende conto), perché sfruttando i nuovi canali di comunicazione, può aumentare notevolmente la sfera di attrazione, costruendosi una personalità e una storia autentica, favorendo la condivisione e lo scambio di idee, ma soprattutto la relazione con il cliente.
Expedia ci dà un esempio molto interessante in questo senso con una campagna in cui si mettono in primo piano le persone e le loro emozioni, posizionando il prodotto viaggio in una sfera che va verso l'emozionale e il soggettivo e facendo sentire l'utente, protagonista della sua storia.
La cosa straordinaria è come questo modello di comunicazione e le nuove tecnologie (vedasi TripAdvisor) stiano modificando l'approccio del turista.

Solo una domanda mi sorge spontanea: il viaggiatore 2.0 sarà anche più moderno e preparato di vent'anni fa, ma il suo bagaglio, alla fine, sarà ancora così pieno, la zaino pesante e la mente piena di ricordi ?

Nessun commento: