martedì 19 marzo 2013

Procter festeggia il 19 marzo con i bambini di tutto il mondo




Dopo la campagna pubblicitaria dal titolo "The best job" e lo spot "Here's to dad" pensato per Gillette, Procter and Gamble continua a parlare dell'importanza della famiglia, e lo fa mettendo di nuovo al centro della comunicazione le storie. Sulla pagina Facebook, l'11 marzo viene pubblicato un video dal titolo "Piccole storie per la festa del papà": a 6 bambini vengono poste delle domande sul proprio papà che diventa, di volta in volta, un mega robot gigante, una galassia senza barba, superpossenti fauci della giungla o un'avventura preistorica.
La semplicità di questi bambini e la loro fantasia, è il modo migliore per festeggiare il 19 marzo, festa del papà, e Procter and Gamble attraverso le loro parole riesce a costruire un immaginario relazionale. 
"Si avvicina la festa del papà...quali sono gli insegnamenti che vi ha trasmesso fin da piccoli?": queste le parole che accompagnano il video e che invitano gli utenti a raccontare le proprie storie e frugare fra i ricordi. Piccole storie che ne generano altre, creando un circolo di parole e di senso, intorno alla figura del padre, l'eroe. Vi ricordate la storia della Madeleine?
Qui, Proust, vedrebbe apparire, nella sua tazza di thé, le passeggiate con il padre fra i sentieri à coté de chez Swann. Ciascuno, rivede un flash o una fotografia della propria vita.

Questa comunicazione dell'Azienda, inoltre, si inserisce in un momento biografico particolare per Procter and Gamble, in cui l'individuo è centro del messaggio e il "Touching lives, improving life" diventa un modo di essere concreto e tangibile. Engagement ed emozione sono, non a caso, gli elementi che caratterizzano quest'operazione di digital storytelling e le ultime campagne del noto brand. 
Apprezzabile, quindi, la coerenza del messaggio e la voglia di stupire.
E, per dirla con Procter and Gamble:


 ps. Nota ai lettori... Dopo un inutile lotta con Blogger per inserire la "and" di Procter and Gamble...rinunciai!Ma giuro che non sono dislessica :)

domenica 10 marzo 2013

Amore a primo gusto: il Digitalstorytelling di Santàl


Alcuni giorni fa ho ricevuto una segnalazione molto interessante da parte di Sante Alagia, il Menestrello 2.0: un esempio made in Italy di digital storytelling firmato Santàl.
L'operazione, nata sul web, sfrutta strumenti social come Facebook e coinvolge gli utenti in una storia d'amore al gusto di mela, pera, ananas, prugna, fragola, kiwi e banana. Sì perché anche la frutta si innamora.
Non ci credete? Amore a primo gusto ne è la prova: guardate questo video ed entrate nel loro mondo!

Fra storytelling e gamification, Santàl ha cercato di ingaggiare i propri consumatori in un contest, invitandoli a scegliere la coppia più bella e...più gustosa. Il mix più votato, alla fine, potrebbe diventare il nuovo gusto dei succhi Santàl.




L'azienda, famosa per i suoi prodotti a base di frutta, ha lavorato quindi su due assi: l'intrattenimento e l'engagement. Il consumatore, in questo caso, diventa l'aiutante di una divertente storia d'amore fra frutti, ma, soprattutto, si sente chiamato in causa nell'esprimere una preferenza che determinerà, concretamente, il lancio di un nuovo prodotto. Si tratta, quindi, di un caso molto interessante perché il gioco diventa uno strumento per relazionarsi con gli utenti e mettersi all'ascolto delle loro idee e proposte.
Se ancora non credete all'amore a primo gusto? Beh, è il momento di farlo!
Grazie allora a Sante Alagia e al suo blog, "The silly storyteller" e via al matrimonio di frutta... tutto da bere!

 

sabato 2 marzo 2013

Find your story: un viaggio attraverso i ricordi



                                                    Un viaggio,
                                                    per quanto terribile possa essere,
                                     nel ricordo si trasforma in qualcosa di meraviglioso
(Banana Yoshimoto)

Parlare di un viaggio è sempre un modo per aprire una parentesi fra i ricordi.
Come spiega il video creato da Expedia per il lancio della nuova app Find Your Story, un viaggio ci porta lontano, ci fa crescere, ci permette di cambiare, perché un viaggio "è semplicemente quello che si trova lungo la strada".

Potrà sembrare banale, ma ogni nostro viaggio è legato ad una storia diversa, ricca di sfumature e sensazioni che rimangono vive nella nostra mente per sempre. Il contenuto metaforico del viaggio è proprio l'essenza della storia che Expedia chiede ai propri clienti di condividere attraverso un'applicazione sviluppata per social come Facebook.
Il noto brand leader nel settore turistico e nei servizi di viaggi, fa quindi leva sul potere delle storie e invita non soltanto a condividere il racconto della propria vacanza in modo facile e veloce, ma  anche a trarre ispirazione da racconti di altri per vivere una nuova avventura.
Abbiamo già visto come un territorio può beneficiare dell'utilizzo dello storytelling e come il place branding si stia sempre più affermando nel nostro Paese, dove il turismo è uno dei settori più importanti e redditizi, nonostante la crisi.

Il sistema turistico, intendendo con questo dall'agenzia viaggi all'agriturismo, dall'hotel cinque stelle alla città d'arte, ha un potere innato straordinario da questo punto di vista (anche se spesso non se ne rende conto), perché sfruttando i nuovi canali di comunicazione, può aumentare notevolmente la sfera di attrazione, costruendosi una personalità e una storia autentica, favorendo la condivisione e lo scambio di idee, ma soprattutto la relazione con il cliente.
Expedia ci dà un esempio molto interessante in questo senso con una campagna in cui si mettono in primo piano le persone e le loro emozioni, posizionando il prodotto viaggio in una sfera che va verso l'emozionale e il soggettivo e facendo sentire l'utente, protagonista della sua storia.
La cosa straordinaria è come questo modello di comunicazione e le nuove tecnologie (vedasi TripAdvisor) stiano modificando l'approccio del turista.

Solo una domanda mi sorge spontanea: il viaggiatore 2.0 sarà anche più moderno e preparato di vent'anni fa, ma il suo bagaglio, alla fine, sarà ancora così pieno, la zaino pesante e la mente piena di ricordi ?