domenica 6 ottobre 2013

Le storie dei #guerrieri di Enel



Siamo ormai alla fine dell'avventura dei #Guerrieri.
Una campagna di corporate storytelling lanciata da Enel: una piattaforma, un blog, una voce-guida, delle carte da svelare, ma soprattutto le persone e le loro storie.

Un'iniziativa interessante ma non particolarmente originale, a metà strada fra la campagna di Piazza Italia, di cui abbiamo già parlato e una precedente iniziativa di Monte dei Paschi di Siena, analizzata nella mia tesi di laurea, legata ad una piattaforma in grado di ospitare le storie italiane attraverso racconti, immagini, video. Da un lato, quindi, è stata intercettata la frustrazione delle persone, il need di una società che vuole alzare la voce e farsi sentire. Un bisogno anche umano, quello di raccontare e raccontarsi, nelle piccole battaglie di ogni giorno. Dall'altro è stato sfruttato il concept dello storytelling, costruendo una narrazione in cui l'eroe sono i guerrieri, l'azienda l'aiutante, colei che fornisce all'eroe uno strumento per andare avanti nella lotta... "Noi siamo al loro fianco, con tutta la nostra energia".
Un format, in sostanza, non nuovo, ma incentivato dalla forte spinta del marketing ed adv attraverso sito, social, pubblicità on e off line.

Anche io, ho voluto prendere parte a questo racconto collettivo...un po' per curiosità, un po' per l'inspiegabile necessità di scrivere, scrivere, scrivere. Non cerchiamo, forse, tutti un modo di sentirci vivi? Di farci ascoltare? Di fare parte di qualcosa di più grande di noi? O anche, semplicemente, di esprimere noi stessi? Leggere tutte quelle storie, di altri #guerrieri, me l'ha confermato. Il format funziona, perché le storie assorbono gran parte di questi nostri bisogni. Non raccontiamoci di aver giocato, solo per una bicicletta elettrica. Non è questo, è tutto il resto che conta, come molte persone mi hanno confermato, leggendo i loro racconti.

Apprezzata o osannata che possa essere, anche questa campagna ha destato interesse fra gente comune e media, esperti di comunicazione e non. Difficile avere un quadro preciso di questo mondo virtuale, in cui si incrociano sguardi completamente diversi sulla vita e sulle cose. Si tratta di una fotografia interessante, in quanto riflette un periodo sociale, politico ed economico, molto critico per il nostro Paese. Il quadro d'insieme, quindi, più che la campagna in sé, è forse l'unica cosa che ci resta di davvero significativo... Chissà se l'azienda riuscirà a trovare un filo che accomuni tutte queste voci e se saprà dare un finale magistrale, come una storia sociale 2.0 meriterebbe. E come si dice chi ha orecchie per intendere...

Un'ultima cosa, prima di concludere: comunque sia andata, buon viaggio #guerrieri



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